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domenica 28 febbraio 2010

L’Editoriale: “Eucarestia e vocazione…”

a cura di Don Domenico

L’Eucaristia è la madre di ogni vocazione, di quella matrimoniale come di quella ad una consacrazione speciale, perché nella Messa viene di nuovo presentato il sacrificio di Cristo, c’è la remissione di tutti i peccati e il dono della vita, oltre al cibo che sostiene la vita divina in noi. Nell’Eucaristia c’è il completamento della missione di Cristo, che è la nostra resurrezione, il recupero di tutti i beni celesti persi col peccato, il recupero della nostra immagine e somiglianza con Dio, la nostra missione in questa vita e nell’altra. La vocazione è una chiamata. E il Signore chiama perché tu possa attuare quel disegno che sin dall’eternità ha pensato e voluto per te. La chiamata è la proposta, e la tua risposta significa accogliere questa proposta a realizzare il disegno che Dio ha voluto per te. Noi siamo stati fatti ad immagine e somiglianza del Figlio di Dio e il disegno di Dio per ognuno di noi è di essere nella Parola di Dio, nel Figlio di Dio e insieme al Figlio e al Padre, eternamente con Lui. I figli di Dio, fratelli tra di loro, devono aiutarsi e ad ognuno Dio ha dato una mansione, una vocazione sia nei riguardi di Cristo sia nei riguardi della Chiesa: le vocazioni fondamentali sono quelle della famiglia umana e della famiglia divina. È dall’Eucaristia che vengono tutte le grazie, sia per la famiglia umana che per la famiglia divina. E come nella famiglia umana ci sono delle relazioni, il marito e la moglie, i genitori e i figli, i fratelli, egualmente nella famiglia di Dio ci sono diverse mansioni, diverse vocazioni. La vocazione primaria che viene dall’Eucaristia è però quella di collaborare con Cristo a edificare la Chiesa. Col sacrificio eucaristico non solo Cristo si immola sull’altare, ma si mette in comunione con tutti gli uomini, con tutto il creato e dona la chiamata a collaborare con Lui a edificare la Chiesa, la famiglia umana, la famiglia dei popoli della terra. E nell’Eucaristia non c’è solo il dono della vocazione, ma anche il recupero della vocazione di ciascuno e di ogni missione ferita dal peccato. Tutto è nell’Eucaristia. È là che potrai ascoltare più da vicino quello che Gesù vuole da te, quello che tu devi donare a Gesù, quello che Lui da tempo attende che tu gli doni. Lì, davanti all’Eucaristia, potrai avere un’idea chiara della tua esistenza terrena e intravedere, in una contemplazione illuminata, anche il disegno di Dio nell’aldilà. Se davvero vuoi muovere il tuo cuore nella vocazione, è però necessario che metti in moto l’amore. E l’Eucaristia è in particolare il sacramento dell’amore. La vocazione di Cristo è stata realizzata attraverso il Suo grande amore, al Padre nell’ubbidienza e a noi col dono della vita sulla croce, che nella Messa si attualizza ancora. È l’Eucaristia che accende quel fuoco d’amore necessario per poter piegare la nostra volontà alla chiamata del Signore, per rispondere generosamente a quel disegno che Egli ha voluto per ognuno di noi sin dalla creazione del mondo. Presso l’Eucaristia conoscerai l’amore di Gesù, Lui accenderà l’amore nel tuo cuore e in Lui conoscerai quello che Lui vuole da te, ti darà la forza, mediante l’amore, a rispondere alla chiamata che Egli ti propone o a recuperare quella vocazione che ti sembra di aver perso col peccato, il tradimento, la superficialità. Diventerai pane per i fratelli, che si nutriranno del pane che avrai lavorato nelle tue opere di carità, con la parola, con l’esempio, con la testimonianza, con la sofferenza e forse anche con la vita. Nell’Eucaristia possiamo vedere la comunione sponsale della Chiesa con Cristo, della gloria che avremo in cielo. Tutti i misteri sono lì presenti. Come siamo davvero molto meschini, molto piccoli quando noi pensiamo alla nostra esistenza, alla nostra vita, inseriti nel posto di lavoro, nell’università, in un’azienda, in una ditta, in un’officina, come siamo piccoli! La vera attività, quella più bella, la vocazione più grande è quella di essere con Cristo in questa via di edificazione, di divinizzazione per tutto l’universo. Quando noi facciamo la comunione dovremmo davvero sentirci fremere di amore, di gioia, perché Dio è dentro di noi. Ognuno di noi nell’Eucaristia deve assumere con grande gioia la propria vocazione secondo il disegno che Dio ha voluto per ognuno di noi sin da prima della creazione del mondo. È dall’Eucaristia che noi riceviamo la presenza di Cristo, la Parola di Dio in noi. È lì in persona, ascoltalo, abbraccialo. È Lui che dà la vita, nutre la tua vita divina, ti dona l’amore, ti dona questo scatto della volontà a seguire Gesù, così come Lui ha obbedito al Padre, alla chiamata del Padre, alla vocazione che il Padre gli ha dato.

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