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domenica 28 febbraio 2010

Storia della parrocchia, storia del nostro quartiere

dagli archivi della parrocchia San Tarcisio

Il giorno 10 aprile 1927, la domenica delle Palme, viene aperta al culto pubblico la prima Chiesetta dedicata al Martire romano della Eucaristia San Tarcisio tra via Palazzolo e via Galloro. I Frati di Via Merulana vengono a celebrarvi la Messa nei giorni di festa. Prima che sorgesse questa chiesetta la località del Quarto Miglio era quasi sconosciuta e abbandonata. Tra l'Uva di Roma (Villa Malaguti) e l'Appia Pignatelli (Villa Parini) esisteva una piccola cooperativa di casette ad un piano con terrazzo: erano queste a dare l'impressione che il territorio fosse abitato. E' sempre intorno a questa data (1927) che risale, anche la costruzione di baracche di legno adibite a scuole elementari dall'Ente Scuola Rurale. Nel 1930, la bonifica dell'Agro Romano interessò la zona dell'Oliveto, come attesta l'iscrizione posta nella Casa Cantoniera in via Appia Pignatelli. Nel 1932 gli abitanti di questa zona ebbero una gradita sorpresa: il Governatore di Roma denominava questa località 'Borgata di San Tarcisio'. Quando nel 1933, P. Leonardo Bello fu eletto ministro generale dei frati minori, accettò volentieri la proposta del Vicariato di erigere una Parrocchia in una lunga fascia di territorio adiacente la via Appia, nonostante la povertà assoluta, i pochi mezzi e la mancanza di locali per le celebrazioni. Il territorio della parrocchia è vasto, siamo nel 1935, le famiglie sono 349 e formano una popolazione di 1558 persone. Con il sorgere della Parrocchia la gente diviene "popolo", nascono i primi interessi sociali, si organizza e mette a fuoco i propri problemi. Sono infatti le feste religiose che radunano le persone. La costruzione di una Chiesa viene annunciata in un bollettino intitolato "Vita Parrocchiale" nel 1938: "Come sapete, una nuova Chiesa si dovrà costruire in Roma, dedicata al piccolo fanciullo romano san Tarcisio. Sorgerà al IV Miglio sulla via Appia Nuova, poco lungi dai pressi del suo martirio. La Chiesa volgerà il fronte nella direzione di Oriente, verso i luoghi santi lontani, verso il Santo Sepolcro, quasi a trovarsi nella via radiosa delle fede che di là emanò". Porta la data del 14 marzo 1938 un resoconto di una visita alla Parrocchia: "... è una parrocchia poverissima, di circa 2000 anime, sparse in territorio di compagna e collina di 6-7 Kmq circa. Non ha un vero centro, ma due gruppi di case staccate l'una dalle altre un kilometro circa e poi dei casolari sparsi qua e là con una popolazione sempre fluttuante di braccianti, operai e sfrattati... Moltissimo vi è da fare nello spirituale e tutto nel materiale. Tolta la strada provinciale, non vi sono ancora strade, non vi è medico, farmacia..." . Chi scrisse queste testimonianze ricevette l'incarico di Parroco neanche un mese dopo e si interessò "anima e corpo" per la costruzione della Chiesa.
Era Padre Ezechiele De Rossi, primo parroco a cui oggi è intitolata la grande sala del nostro oratorio…(continua)

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