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martedì 13 luglio 2010

Per ricordare un ragazzo dell’oratorio….

a cura di Nando Pede

Quarto Miglio, 6 giugno 1985: per una fatale coincidenza, Massimiliano Angelini, un ragazzo del nostro oratorio, veniva ferito con un colpo d’arma da fuoco, mentre chiacchierava in strada con i suoi amici.
Sarebbe morto dopo 33 giorni di straziante agonia.
Venerdì 9 luglio 2010, a 25 anni dalla sua scomparsa, la squadra di calcio di Massimiliano si è ritrovata per ricordarlo. Abbiamo ritrovato un vecchio articolo di giornale in cui i ragazzi di allora raccontano questa triste vicenda.



venerdì 9 luglio 2010

Spettacolo di fine anno pastorale




Il 6 giugno, nel Teatro parrocchiale, si è svolto lo
spettacolo musicale di fine anno pastorale, che ha
visto la partecipazione di un po’ tutte le componenti
della parrocchia: dai bambini del catechismo, ai
ragazzi dell’oratorio e del dopo-cresima, fino agli
adulti, animatori parrocchiali, genitori, preti e suore!
La manifestazione si è aperta in oratorio con la
benedizione della sala dedicata alla piccola Elisa
Natali, scomparsa prematuramente lo scorso anno

Festa di San Tarcisio 2010


Anche quest’anno, come di consueto, si sono svolti i festeggiamenti in onore del nostro patrono San Tarcisio Martire (dal 13 al 20 giugno 2010). Come sottolineava il nostro vescovo, Mons. Giuseppe Marciante, nel corso della sua omelia per la Messa celebrata a conclusione della festa, questo momento deve essere (nelle manifestazioni religiose come in quelle mondane), sempre più occasione di condivisione fraterna e di vera manifestazione della nostra gioia di essere cristiani.

La parola ai più piccoli: il gruppo dei Ministranti

a cura di Livia Frezza

Mi chiamo Livia e faccio la ministrante. Mi piace partecipare alle attività di questo gruppo perché mi insegnano tante cose e perché mi diverto. Ci sono anche altri ministranti che si chiamano Jacopo, Francesco, Valerio, Francesco, Emanuele, Daniele, Francesco, Matteo e Marcantonio. Mi piace così tanto fare la ministrante che dicono che sono la più brava. Ho cominciato perché mio fratello aveva già iniziato a fare il ministrante da più piccolo; così l’ho chiesto ai miei genitori e loro hanno risposto di sì.
A quel punto mio fratello non voleva fare più il ministrante e così io ho preso il suo posto. La cosa che mi piace fare di più è usare la navicella, che è un contenitore d’incenso. Mi piace perché mi muovo molto e mi piace anche l’odore. E’ ormai un anno che faccio la ministrante e ho conosciuto molte persone: Giovanna è una animatrice molto simpatica, dolce, qualche volta si arrabbia (ma non con me); Gianluca è un altro animatore è simpatico, allegro e ci aiuta sull’altare; Davide, un ministrante grande che ci aiuta; Don Damiano è un prete che serve la messa e noi lo aiutiamo: è un po’ severo ma è anche molto simpatico. Ogni fine anno pastorale si fa una cena, vengono molti preti e tutti i ministranti, si mangia alla brace e si gioca nell’oratorio. Venite a fare i ministranti e vedrete che imparerete molte cose su Dio e Gesù e vi divertirete moltissimo!

Spazio Giovane: Oddio, cosa ne stiamo facendo della musica? (seconda parte)

a cura di don Domenico

Nel numero precedente abbiamo parlato del rapporto tra musica rock e ribellione partire dalle origini…bisogna dire però che il vero salto di qualità si ebbe all’inizio degli anni ’80. Cosa era successo? Non si trattava più di semplice spirito di ribellione, ma era l’esaltazione vera, esplicita delle droghe, del sesso violento, degli stupri, della violenza, del suicidio, con canzoni direttamente blasfeme, con insulti diretti a Cri¬sto! Non era più un gioco: Marilyn Manson è “sacerdote” di una chiesa satanica (esente da tasse negli USA!), Trent Reznor dei Nine Inch Nails si fa promotore delle sue idee tra altri musicisti, i nomi dei gruppi sono espliciti (Deicide, Satanic Surfers, Love 666), le canzoni irridono Dio in modo terribilmente blasfemo (i Current 93 sono i più “esperti” in questo). Si tratta di una frangia estrema, certamente, non tutto il rock è così, anche se la blasfemia è diventata ormai merce corrente, visto che anche un gruppo apparentemente tranquillo come i Chumbawamba si divertono a inse¬rire un’Ave Maria al contrario in una loro canzone, visto che persino il sindacato dei calciatori (scu¬sate l’ignoranza, ne ignoravo addirittura l’esistenza) sostiene (notizia del 24 maggio) che non si può punire la bestemmia in campo perché rientrerebbe nella libertà di espressione!
Pericolosi? Sì e no. Come le boccette di veleno, pericolosissime, ma c’è scritto sull’etichetta di che si tratta, tocca a te starci attento. Il discorso col genere gothic si fa un po’ diverso, invece. Prima di tutto una precisazione: ci sono almeno due gothic, il gothic rock, che raggiunse l’apice negli anni ’80, che descrive più un movimento estetico, fatto di spilloni, vestiti color nero, facce depresse… Tra i suoi padri troviamo i Siouxsie & the Banshees, i Bauhaus e i Joy Division. L’influenza che ha avuto nel rock è stata enorme, come l’influenza “estetica” che ha avuto tra i giovani. Il cantante dei Joy Division si suicidò, giovanissimo, e questo lo ha reso un mito e un esempio. Altra cosa è il go¬thic metal. Prende spunto da tematiche romantico-decadenti ispirate all’immaginario e alle atmosfere gotiche. Si basa su melodie di tastiera malinconiche e ripetute, e da riff di chitarra al¬trettanto melodici e oppressivi, che contribuiscono a creare un’atmosfera poetica, decadente e spesso elegante, caratteristiche enfatizzate qualche volta anche dalla soave voce femminile (a volte lirica) a cui di frequente viene aggiunta la controparte maschile. I testi si incentrano spesso sul binomio amore-morte e sulle sofferenze esistenziali. Tematiche ricorrenti sono poi quelle di stampo mitologico e fantasy; alcuni gruppi, come ad esempio i norvegesi Theatre of Tragedy, si sono cimentati in liriche scritte, addirittura, in inglese antico. Dalla metà degli anni novanta in poi il genere divenne molto florido con miriadi di band: Gathering, Tristania… Oggi il gothic è uno dei generi metal più diffusi e famosi, che tende a includere gruppi che ne condividono le tematiche, ma con una certa libertà stilistica: tra questi i famosi Nightwish e gli Evanescence. Fra le varianti vi è quella finlandese, basata su tematiche pessimiste e deprimenti. Il sottogenere viene definito suicide metal: i più famosi sono i Sentenced.Perché è pericoloso il gothic? Perché non è blasfemo, non si tinge di satanismo e fa appello a con¬cetti “romantici” che fanno grande presa sugli adolescenti e sui giovani, affascinandoli potente¬mente; perché offrono una mitologia fiabesca di ispirazione pagana, nordica, che facilmente li apre a generi più direttamente satanici, dalle sonorità simili e dal look simile; perché diffondono religioni di tipo animistico come le Wicca, le nuove “streghe”, ragazze che si ritrovano nei boschi a ballare intorno agli alberi; perché chi ne resta affascinato, se ne appassiona anche per le letture, i fumetti… diventandone un vero fautore.
Tutto demoniaco nel rock? Assolutamente no. Ci sono artisti e gruppi che fanno del buon sano rock, c’è la musica soul che vanta dei veri credenti (in genere di confessione battista), come l’ormai reve¬rendo Al Green, il buon Aaron Neville, oppure nel country il da poco defunto Johnny Cash, e nel rock tanti onesti artigiani. C’è anche un tentativo, per lo più anglosassone, di creare un rock compa¬tibile con la fede, da vendere insieme al resto, un po’ come nei supermercati si trova carne nostrana e carne secondo il rito ebraico e musulmano. L'iniziatore del christian rock (rock cristiano) fu Larry Norman, un musicista molto popolare negli anni ‘70 con il brano Why Should The Devil Have All The Good Music (perché il diavolo dovrebbe avere tutta la buona musica?). Il genere di¬venne particolarmente popolare negli Stati Uniti. Sin dagli anni ottanta hanno raggiunto un discreto successo cantanti come Amy Grant e, in Gran Bretagna, Cliff Richard. Dagli anni novanta molte band hanno cercato di evitare di essere etichettate come christian rock, preferendo essere viste come gruppi rock i cui membri erano anche cristiani, come i P.O.D e i Collective Soul. Notizie su di loro si possono trovare in internet, per esempio su www.christianrock.net. I P.O.D. hanno venduto più di 10 milioni di dischi, di cui quasi la metà nei soli Stati Uniti. Insieme ad altre band, queste “cattivis¬sime”, come i già citati Korn, Limp Bizkit, Linkin’ Park e Slipknot, hanno contribuito al suc¬cesso del genere nu metal. Il nome della band è acronimo di "Payable On Death", espressione che indica un particolare tipo di conto corrente, i cui fondi sono donati in beneficenza in caso di morte del suo titolare. In realtà hanno scelto questa sigla più che altro per un motivo religioso: in¬fatti l'espressione "Payable On Death" si riferisce anche alla crocifissione di Gesù Cristo, che ha pa¬gato per i peccati degli uomini. Il singolo Truly Amazing è stato la colonna sonora del film La Pas¬sione Di Cristo di Mel Gibson. (continua)

Storia della parrocchia, storia del nostro quartiere

dagli archivi della parrocchia

Riprendiamo in questo numero la storia della nascita della nostra parrocchia e del nostro quartiere. La chiesa di San Tarcisio Martire fu aperta al culto il 13 giugno 1939 e la nascente parrocchia fu affidata alle cure dei Frati Minori della Provincia Veneta, su impulso dell’allora ministro generale P.Leonardo Bello, cui è dedicata la piazza principale del nostro quartiere. Primo parroco fu Padre Ezechiele De Rossi, che si dedicò con totale dedizione sia alla cura spirituale che materiale dei suoi parrocchiani, data la povertà di quegli anni. Il dopoguerra è il momento della rinascita, anche per la borgata di IV Miglio e nel 1951 così viene descritta la trasformazione in atto: "La nostra zona va di giorno in giorno crescendo di case e di popolazione. L'edilizia è in pieno sviluppo. Gli orti e i prati scompaiono per dare luogo a palazzine. Si vedono qua e là nuove strade con lavori di sistemazione in corso, fogne, luce ecc. Si aprono quasi di continuo botteghe, bar, aziende di questo o quel genere di lavoro. Tutto è in movimento. Anche i servizi pubblici: tram, autobus, posta, scuola, mercato ecc. vedono aumentare ogni giorno di più il personale onde andare incontro ai crescenti bisogni dei sempre più numerosi cittadini. Il continuo andirivieni di gente con auto, camion, e altri mezzi privati e pubblici, per commerciare, lavorare... dice chiaramente che in zona vi è un fermento di vita.
Quarto Miglio si incammina a diventare un quartiere di Roma, un vero e grande quartiere residenziale".
Nel 1952 il Parroco scrive nel Bollettino: "La Parrocchia, che contava, fino a qualche anno fa, qualche migliaio di persone, oggi vede il suo numero più che quintuplicato, ed è in continuo aumento.
Gente venuta qui da ogni parte, delle più disparate professioni, arti, mestieri, abitudini, uniti alla comune necessità di vivere, dimora nel territorio che va dall'Acquedotto Claudio ai Pini dell'Appia Antica".
"A suo modo sorge San Tarcisio con molti problemi e molte necessità": sotto questo titolo un giornale del tempo (Il Popolo 21.8.52), descriveva la fretta con cui si sviluppava il quartiere. La scelta del luogo era giustificata dagli affitti accessibili e dalla vicinanza alla città.
Gli anni ’50 vedono finalmente il nascere delle scuole: le prime scuole elementari sorgono in via Galloro, nel dopoguerra. Già ai primi di ottobre 1944 il Parroco espone, con lettera al Sindaco di Roma, la necessità dell'apertura della scuola a IV Miglio.. Il ventisette maggio 1950 giunge la notizia che il Comune ha stanziato cinquanta milioni per le scuole elementari, che a settembre dell'anno dopo sono ancora nei desideri della popolazione, come apprendiamo da un articolo apparso sul "Quotidiano" il giorno 16. Finalmente il 14 marzo 1953 si pone la prima pietra per la scuola elementare, che sorgerà all'angolo fra la via e il vicolo S. Tarcisio. E' inaugurata sabato 16 gennaio 1954 tra le Personalità dell’epoca. Ricordiamo che il 31 ottobre 1960, dopo tanto lavoro diplomatico di P. Nicolò, del Parroco, sono benedette le aule della Scuola Commerciale, sita in via Servilio Quarto. Il 1 gennaio 1951 ha inizio il servizio dell'autobus (S. Giovanni - S. Tarcisio - Statuario) gestito dalla società parastatale S.T.E.F.E.R. Alleggerirà le corse del tram di Capannelle, che percorre il tragitto Capannelle - Stazione Termini. Le fermate sono davanti al negozio alimentare Nicolini, Appia Pignatelli e Statuario. Il 18 febbraio il percorso dell'autobus è prolungato fino a P.zza Vittorio…..

Anno sacerdotale: anno di grazia e riflessione

a cura di Giuseppe
Lo scorso 11 giugno c.a., con una Celebrazione Eucaristica, il Santo Padre ha solennemente concluso l’anno sacerdotale (dal 19 giugno 2009 al 19 giugno 2010). Fu indetto ufficialmente il 16 marzo 2009, in occasione dei 150 anni dalla morte di San Giovanni Maria Vianney, vero esempio di Pastore a servizio del gregge di Cristo che ha saputo trasformare il cuore e la vita di tante persone, perché è riuscito a far loro percepire l’amore misericordioso del Signore. Ma “il sacerdozio di Cristo comporta la sofferenza” (Benedetto XVI, Solennità SS Corpo e Sangue di Cristo, 3/6/10) e mai come quest’anno la Chiesa è stata ed è sotto attacco: “era da aspettarsi che al «nemico» questo nuovo brillare del sacerdozio non sarebbe piaciuto; egli avrebbe preferito vederlo scomparire, perché in fin dei conti Dio fosse spinto fuori dal mondo. E così è successo che, proprio in questo anno di gioia per il sacramento del sacerdozio, siano venuti alla luce i peccati di sacerdoti - soprattutto l’abuso nei confronti dei piccoli, nel quale il sacerdozio come compito della premura di Dio a vantaggio dell’uomo viene volto nel suo contrario” (Omelia in occasione della Concelebrazione Eucaristica con i Cardinali, i Vescovi e i Presbiteri a conclusione dell’Anno Sacerdotale, 11/6/10).
Il Papa, in quest’occasione, ha fatto un bilancio di dodici mesi di fuoco: ciò che desiderava e ciò che invece è accaduto.Lo aveva detto, ancor prima di diventare Papa. Anzi, quelle parole, scritte per le meditazioni della Via Crucis del Venerdì Santo del 2005, dall’allora cardinale Joseph Ratzinger furono come un grido, un grido profetico: “Quanta sporcizia c’è nella Chiesa, e proprio anche tra coloro che, nel sacerdozio, dovrebbero appartenere completamente a lui! (...) Signore, spesso la tua Chiesa ci sembra una barca che sta per affondare (…) La veste e il volto così sporchi della tua Chiesa ci sgomentano. Ma siamo noi stessi a sporcarli!”. E per lui, diventato papa Benedetto XVI, quelle parole forti sono il filo conduttore del suo Pontificato. Pulizia, rigore, decisione di “non coprire” le colpe, i delitti, le mancanze del clero, dentro la bufera degli scandali pedofilia e quelli economico/finanziari: dal più oscuro sacerdote a capi carismatici e fondatori di organizzazioni, a arcivescovi, cardinali, esponenti di primo piano nella Curia. Solo necessità di chiarezza, trasparenza! Accompagniamo il Santo Padre e tutti i nostri sacerdoti con la nostra preghiera e il nostro sostegno attraverso questa fase di ri-generazione perché la croce non è mai un intoppo ma il segno dell’appartenenza a Cristo.