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mercoledì 5 maggio 2010

Spazio Giovane: Oddio, cosa ne stiamo facendo della musica?

a cura di don Domenico

Ogni tanto sui blog e sulle chat si affrontano discussioni tra gli appassionati di rock e giovani credenti che insistono sul suo satanismo. È doveroso premettere che faccio tifo per la prima categoria (lo so che è strano, ma…). Il rock mi ha sempre appassionato e quando gli altri bambini cantavano lo Zecchino d’Oro, io già biascicavo Pink Floyd e Jethro Tull. La musica rappresenta per molti giovani un modo in cui possono esprimere le ansie, le angosce, le solitudini, i dubbi della loro vita e allo stesso tempo la gioia di ritrovarsi insieme, di scatenare adrenalina, di condividere i propri ideali, di sognare insieme un futuro pieno di soddisfazioni. Ricordo ancora con nostalgia gli U2 a Roma nel 1986 (un’altra epoca!) insieme con mio fratello e quella che sarebbe diventata mia cognata! Poi però, avvicinandomi un po’ di più alla fede, mi hanno detto che un bravo ragazzo non poteva… non doveva… era meglio se…. Ora però, devo dire la verità, comincio a preoccuparmi. La musica che sentivo era piena di ideali (penso al mondo hippy degli anni ’60). Peccato che fossero ideali non cristiani, di connotazione new age: non è un caso che la “chiesa” di Scientology abbia la propria roccaforte a Clearwater, in Florida, dove si è svolto un importante concerto del mondo hippy e freak alla fine degli anni ’60, e che uno dei gruppi più famosi del periodo si chiamassero proprio Creedence Clearwater Revival (una vera macchina da successo!). Persino un personaggio importante come Van Morrison, negli anni ’80, si era fatto invischiare nella setta (e vi aveva dedicato dei bei dischi come Beautiful Vision, ma poi ne era uscito in maniera recisa). Ma almeno mi facevano sognare! Il satanismo nel rock cominciò grazie all’interessamento di John Lennon per il satanista Aleister Crowley, posto tra i vari personaggi famosi rappresentati sulla copertina dell’album dei Beatles, Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band. Da lì tutta una serie di cantanti e artisti cominciarono ad interessarsi alle opere di Crowley. Un tassello importante fu il regista d’avanguardia Kenneth Anger, che in quell’epoca cominciò a lavorare ad un cortometraggio sull’evocazione del diavolo dal titolo Invocation of my demon brother, chiedendone la colonna sonora a Mick Jagger (dei Rolling Stones), e quindi, per l’opera seguente, Lucifer Rising, a Jimmy Page, allora agli inizi con i Led Zeppelin. Film bruttissimi e noiosi, ma che tutti citano come “piccoli capolavori” senza averli mai visti. Che fosse solo un modo per attirare i ragazzi col gusto del proibito, che facesse parte del fascino del ribelle, o davvero ci credessero, non lo so; tant’è, presto nacquero numerosi riferimenti demoniaci in gruppi come Aphrodite’s Child (apparentemente innocui), Ac\Dc, Iron Maiden, Black Sabbath e altri. La cosa non era pericolosa più di tanto, perché esplicita e mai direttamente blasfema: esaltazione della ribellione, esaltazione della disperazione (!), ma, grazie a Dio!, attacchi diretti a Dio e ai santi, no! Spesso era una specie di grosso circo (basti pensare ai Kiss), come entrare nella galleria dei mostri dei Luna Park: l’emozione era assicurata e un po’ di spavento faceva parte del gioco. Anche gli attacchi alla religione di gruppi come i Jethro Tull (l’intera seconda parte del loro famoso album Aqualung) si limitavano a stigmatizzare gli errori della Chiesa (anglicana nel loro caso) e l'ipocrisia dei comportamenti (i Kinks erano particolarmente forti in questo). Più o meno condivisibile. Il problema era maggiore con ben altri personaggi, il cui stile di vita, i cui testi, la cui reputazione “intellettuale” influenzavano sì, davvero, numerosissimi fan, in modo più subdolo e veramente “diabolico”: penso a David Bowie, a Lou Reed, ai Roxy Music, ai T. Rex…. E le loro canzoni si trovavano senza problemi nei canzonieri! Non accade ancora oggi? Nei canzonieri scout non ci sono canzoni di Vasco Rossi, Eros Ramazzotti e Jovanotti, di cui alcuni testi farebbero inorridire i Beatles? Saltando il momento, per quanto fondamentale, del punk (i Sex Pistols debuttarono cantando: I am an Antichrist…) e della new wave (violentissimo l’attacco alla religione dei P.I.L. nel loro disco di debutto), il vero salto di qualità si ebbe all’inizio degli anni ’80, con gruppi particolarmente violenti come Psychic TV e Nurse with Wound e soprattutto negli anni ’90, con l’affermazione definitiva dei gruppi nu metal (Korn, Limp Bizkit, Slipknot), death metal (Possessed, Obituary), grind (Napalm Death, Carcass), e con la techno (Underground Resistance, Carl Graig), la house (Black Flag, Sick of it all), l’hardcore (DJ Nosferatu, Rotterdam Terror Corpse) e via discorrendo. Cosa era successo? Non si trattava più di semplice spirito di ribellione, ma era l’esaltazione vera, esplicita delle droghe, del sesso violento, degli stupri, della violenza, del suicidio, con canzoni direttamente blasfeme, con insulti diretti a Cristo! Non era più un gioco: Marilyn Manson è “sacerdote” di una chiesa satanica (esente da tasse negli USA!), Trent Reznor dei Nine Inch Nails si fa promotore delle sue idee tra altri musicisti, i nomi dei gruppi sono espliciti (Deicide, Satanic Surfers, Love 666), le canzoni irridono Dio in modo terribilmente blasfemo (i Current 93 sono i più “esperti” in questo).Si tratta di una frangia estrema, certamente, non tutto il rock è così, anche se la blasfemia è diventata ormai merce corrente, visto che anche un gruppo apparentemente tranquillo come i Chumbawamba si divertono a inserire un’Ave Maria al contrario in una loro canzone, visto che persino il sindacato dei calciatori (scusate l’ignoranza, ne ignoravo addirittura l’esistenza) sostiene (notizia del 24 maggio) che non si può punire la bestemmia in campo perché rientrerebbe nella libertà di espressione! Pericolosi? Sì e no. Come le boccette di veleno, pericolosissime, ma c’è scritto sull’etichetta di che si tratta, tocca a te starci attento. Il discorso col gothic si fa un po’ diverso, invece…. (fine prima parte)

1 commento:

  1. Ciao don Domenico, questo articolo è "dannatamente" interessante, non c'è che dire! ;-)

    Luca

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